Una delle grandi sfide attuali è trovare un compromesso equilibrato tra il rispetto della quiete e del sacrosanto riposo dei residenti dei centri storici e le esigenze dei commercianti di organizzare eventi per aumentare la propria attrattività.

Per rispondere a questa tematica, partiremo dalla normativa vigente.
Le attività di somministrazione possono usufruire della diffusione sonora purché vengano rispettati i valori limite di immissione in ambiente esterno e i valori differenziali di immissione all’interno degli spazi abitativi. Ad esempio, per un'attività situata nel centro storico di una città senza zonizzazione acustica, i limiti di immissione in ambiente esterno sono regolati dal DPCM 01/03/91, che prevede 65,0 dB di giorno (06-22) e 55,0 dB di notte (22-06).
In aggiunta, i valori differenziali all’interno degli spazi abitativi, regolati dal DPCM 14/11/97, prevedono una differenza massima di 5 dB nel periodo diurno e 3 dB nel periodo notturno. 
La normativa consente inoltre, tramite la Legge 447/95, articolo 6 comma 1 lettera h, ai comuni di concedere autorizzazioni in deroga per attività temporanee e manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso.
Tuttavia, autorizzare in deroga non significa autorizzare senza alcun limite. I comuni dovrebbero dotarsi di regolamenti acustici specifici per individuare i limiti delle deroghe, il numero di deroghe consentite e gli orari. Molti comuni, invece, utilizzano ordinanze sindacali contingibili ed urgenti per gestire queste situazioni, ma una normativa dettagliata e stabile sarebbe preferibile.
La legge 447/95 assegna ai comuni il compito di controllare il rispetto della normativa per la tutela dall’inquinamento acustico. Pertanto, i residenti che soffrono per il rumore notturno hanno il diritto di chiedere interventi che il comune può e deve attuare.
In conclusione, il rispetto dei limiti di immissione sonora non solo previene potenziali conflitti, ma contribuisce anche a creare un ambiente urbano più vivibile e sostenibile per tutti, consentendo di godere della musica senza compromettere il benessere dei residenti.